GESTIRE LA FATICA FISICA NELLO YOGA (VIDEO)
Perche’ è importante saper gestire la fatica fisica
Molto spesso nelle posizioni di yoga tendiamo a trascurare le esigenze del nostro corpo e ad ignorare la sensazione di affaticamento.
Obiettivo degli asana è quello di creare vitalità , rinvigorendo il corpo, affinchè questa sensazione di benessere possa trasmettersi alla nostra mente, creando un rapporto armonioso fra i due.
Prova a cambiare la tua prospettiva leggendo questo breve articolo e a riflettere su come puoi migliorare la tua pratica di Yoga e quindi il tuo approccio alla vita, senza creare inutili aspettative.
Gestire la fatica fisica cosa significa ?
Orgoglio e competizione non aiutano
Se i messaggi del nostro corpo non vengono ascoltati e abbiamo l’ambizione di resistere nelle posizioni, l’orgoglio, la competizione con noi stessi e con gli altri avranno la meglio.
Questo atteggiamento ci farà credere che la sofferenza sia requisito indispensabile per il rinforzo muscolare e così tenderemo ad esagerare .
Anche in asana fisicamente molto impegnativi, l’obiettivo non è mai quello di esagerare nello sforzo muscolare, “crollare” per divenire consapevoli della propria soglia di affaticamento non vuol dire raggiungere un buon risultato.
L’equilibrio fra contrazione e rilasciamento muscolare
E’ molto molto importante che i nostri muscoli lavorino in modo equilibrato , il che significa alternare movimenti di contrazione a fasi di rilasciamento.
Rilassamento e stiramento lasciano ai tessuti la possibilità di riossigenarsi.
L’affaticamento eccessivo è determinato dall’ incapacità cellulare di produrre l’energia necessaria allo sforzo prodotto
L’incapacità delle nostre cellule di espellere le scorie alimenta la formazione dell’acido lattico, che tutti noi conosciamo.
Lo Yoga, nella pratica degli asana , è un’attività che stimola il metabolismo e se eseguito correttamente con la giusta progrssione innalza il senso di fatica .
Il ruolo della respirazione
Attraverso una corretta respirazione, in cui in modo equanime, si alternano inspiro ed espiro, l’ossigeno viene veicolato a poco a poco nei nostri muscoli senza creare eccessivo accumulo di scorie.
Una pratica equilibrata
Per aumentare i tempi della resistenza e di immobilità nelle posizioni, è opportuno divenire consapevoli della propria soglia di affaticamento, abbandonando atteggiamenti di rivalità sia con noi stessi che con gli altri.
La posizione di Yoga va vissuta nella sua pienezza, nella sua totalità cercando di acquisire familiarità con:
- i meccanismi respiratori , in particolare il susseguirsi regolare di inspiro ed espiro
- i presupposti per creare le giuste forze muscolari, che con pazienza e perseveranza potremo raggiungere solo con l’ allenamento
- le varie fasi del movimento , che richiedono sempre un equilibrio fra le due forze opposte di contrazione e stiramento.
Una riflessione va fatta anche sugli allungamenti o stiramenti (es. allungamenti forzati dei muscoli posteriori della coscia) .
Uno stiramento troppo intenso genera una contrattura, una vera e propria difesa del tessuto muscolre , che porta un eccesso di acido lattico al pari di uno sforzo fisico intenso.
La contrazione in stiramento è molto spesso causa di blocchi articolari anche importanti.
Il rispetto del corpo a beneficio della mente
“Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.” Jim Rohn
Un corpo che soffre ingabbia la mente, la cui natura è invece quella di divenire libera di esprimersi al fine di concretizzare in azioni i suoi pensieri.
Perche’ è importante non affaticare il corpo durante pratica dello Yoga
Molto spesso nelle posizioni di yoga tendiamo a trascurare le esigenze del nostro corpo e ad ignorare i vari segnali che identificano un eccessivo affaticamento muscolare.
Obiettivo della pratica degli asana è quello di creare vitalità nel corpo. La sensazione di benessere che ne deriva si trasmette alla mente, e crea un rapporto armonioso fra i due.
Prova a cambiare la tua prospettiva di approccio agli asana, concediti nuove opportunità, rifletti su come puoi portare più attenzione e consapevolezza per cambiare errati schemi mentali .
Non inseguire nè l’estetica, nè il massimo sforzo .
E’ il piacere la sensazione più gratificante che accompagna la pratica degli asana, soltanto in questo modo imparerai a godere in ogni istante del momento presente .
Spero che questo breve articolo ti abbia aiutato a riflettere , non dimenticare che lo Yoga non finisce sul tappetino ma ti apre alla Vita.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!